Incidente mentre fai car sharing / scooter sharing: chi paga e come muoversi
Con la diffusione dei servizi di car sharing e scooter sharing, la mobilità urbana è diventata più flessibile, economica e sostenibile. Tuttavia, quando si verifica un incidente durante l’utilizzo di un veicolo condiviso, capire chi deve pagare e come ottenere un eventuale risarcimento può diventare complicato.
A differenza di un’auto di proprietà, nei veicoli in sharing entrano in gioco più soggetti: l’utente, la società di noleggio e la compagnia assicurativa.
In linea generale, questi servizi includono una copertura assicurativa obbligatoria RCA, ma le condizioni possono variare in base all’operatore e al tipo di contratto. La polizza copre i danni causati a terzi, ma spesso prevede una franchigia, cioè una quota di spese a carico dell’utente, soprattutto se l’incidente è dovuto a distrazione o negligenza.
Se invece il sinistro è provocato da un guasto meccanico o da un problema del veicolo, la responsabilità ricade sulla società di car sharing o scooter sharing, che ha l’obbligo di mantenere il mezzo in condizioni di sicurezza.
In caso di feriti, anche lievi, è sempre consigliabile chiamare le autorità e ottenere un verbale dell’incidente, documento indispensabile per qualsiasi pratica di risarcimento.
Come gestire la procedura dopo un incidente in sharing
Subito dopo un incidente con un veicolo in sharing, la prima regola è non spostare il mezzo e raccogliere tutte le informazioni utili: dati dei testimoni, targa, foto dei danni e posizione GPS. È fondamentale contattare subito la società di sharing tramite l’app o il numero di emergenza: ogni piattaforma ha un protocollo preciso per la gestione degli incidenti.
Se ci sono danni materiali o lesioni personali, entra in gioco la compagnia assicurativa. L’utente dovrà compilare il modulo di constatazione amichevole (CAI) o, in alternativa, fornire una denuncia dettagliata all’assicurazione della società entro pochi giorni. Da quel momento si avvia la pratica per la valutazione del danno e l’eventuale risarcimento per infortuni.
Le compagnie che offrono servizi di car e scooter sharing prevedono spesso polizze aggiuntive facoltative per tutelare l’utente anche in caso di colpa. Se la copertura è completa, la compagnia si farà carico di tutte le spese di riparazione e delle eventuali cure mediche. In assenza di queste garanzie, l’utente potrebbe dover contribuire economicamente, soprattutto se non ha rispettato le regole di utilizzo (come guida sotto l’effetto di alcol o uso improprio del mezzo).
Nei casi più gravi, è consigliabile rivolgersi a un legale esperto in risarcimenti assicurativi Roma o in diritto della circolazione, per gestire correttamente la documentazione e ottenere un rimborso equo e tempestivo.
Quando la responsabilità è della società di sharing
Non sempre chi guida è responsabile dell’incidente. Se il sinistro è causato da un malfunzionamento tecnico del veicolo, da un difetto di manutenzione o da un guasto improvviso, la responsabilità può ricadere interamente sulla società di sharing.
In questo caso, è necessario dimostrare che l’utente non avrebbe potuto evitare l’incidente e che il problema era preesistente. Le foto, le testimonianze e il verbale delle autorità sono elementi fondamentali per sostenere questa tesi.
Nel caso di danni fisici o morali più seri, l’utente può avviare una procedura di risarcimento analoga a quella prevista in altri ambiti, come il risarcimento per malasanità, in cui occorre dimostrare il nesso di causalità tra il comportamento (o la negligenza) e il danno subito.